Una partita dai chiaroscuri forti e non solo per la mancanza di qualche riflettore a Caderissi: il Cuniggiu vive dei lampi di bravura del bomber Soracase, una dipendenza piuttosto pericolosa. Non si è quasi mai vista una trama di gioco capace di coinvolgere il centrocampo nella fase di attacco; palla lunga e pedalare, ossia Novellino puro con qulache goccia di zio Fester Mimmo Di Carlo. La soluzione? Giocare, giocare, giocare. Passiamo alla cronaca.
Minuto...secondo...dopo 2 secondi...meno...facciamo dopo una frazione dal fischio d'inizio Pier tocca per Ivan che trafigge da centrocampo il portiere avversario ; sarà il suo unico errore nell'intera partita. In questo caso non inserisco foto spiritose perchè il tiro, mi duole ammetterlo, era una mezza carciofalba. Passano tre minuti, il tempo occorso all'arbitro per scrivere il marcatore, e Ivan ,bevendosi tre avversari, mette alle spalle del portiere.
Nella foto Ivan Kostner scarta tre avversari: da notare in campo lungo il Presidente Rocchi e il difensore Giulianelli che applaudono divertiti in panca
Ilarità in panchina e sicurezza in campo: errori tragici. Da quel momento in poi il gioco non manca, le occasioni fioccano, ma nessuno chiude la partita. Se avessimo giocato meglio i primi quindici minuti, fossimo stati cinici, forse ora parleremmo di un altro match. Giampy si divora un gol, Ivan spreca ciò che ha faticosamente creato, l'Imperatore Costantino e Zeno Zero Zone (Z cubo) macinano, ahimè, senza costrutto, pagando lo scotto della non conoscenza reciproca.
In questo olio su tela realizzato da Delfino durante il primo tempo, si apprezza Ivan che porta in spalla il coriaceo e venerando difensore avversario, mentre un insolito quanto avvenente Kappel, drappo blu, ed un giovanissimo, ma già augusto, Costantino, provano a convincere il bomber a passare la palla: non ci riusciranno
Citare frasi logore e abusate non piace a nessuno in questo blog: non piacevano nemmeno a quel fermaglio spaccamaroni di word, pensate un po'. Ci giriamo intorno: dopo aver fallito almeno tre palle gol nitide, gli ospiti accorciano. In pratica, il primo tempo, si chiude qui. Partono i cambi: Fasciolo, ottima partita di contenimento, viene rilevato da Delfino, mentre Giampy viene sostituito da Marco Scaglia, futuro membro del Battlefield Team: noi ci contiamo.
Ancora una volta si parte alla grande: in meno di dieci minuti Ivan e Darione Morasso, subentrato all'ottimo Kappel Z Cubo, portano il match sul 4 a 1. Gli avversari partono alla riscossa e in dieci minuti trovano il pareggio: il centrocampo si è proprio schiantato di botto. Bimbo, improvvisamente, senza che ce ne accorgessimo, è entrato nella fase Two Face.
Prima di ogni tiro Marco lancia una moneta: testa, non la paro, croce, la paro. Solo una croce negli ultimi quindici minuti; e che croce ragazzi.
Sul 4 a 3 per il Cuniggiu, l'Imperatore aveva cercato il gol con un'azione solitaria, ma il palo, spietatamente, glielo aveva negato. Ciò sottolinea come in questa frazione di gioco la squadra manchi di coralità: il centrocampo paga la mancanza di affiatamento. I nuovi arrivati sono pienemente giustificati, essendo la loro prima partita nel Cuniggiu e con Ivan, bomber tanto pregiato quanto avaro di assist. La salvezza giunge comunque da una sua azione: dopo aver scambiato palla con Dario, Ivan penetra in area e viene steso da mezza retroguardia avversaria.
Ecco Ivan mentre cerca di entrare nell'area avversaria: vistosa la parrucca bionda che lo adorna
È Rigore: secondo Zeno, rilevato al quinto da Darione Morasso, farà un cucchiaio; nessuno gli crede in panchina. E farà male: l'irriverente numero 7 scucchiaia meglio della Signora Minù siglando il 5 a 4.
Il rigore di Ivan: mo' je faccio er cucchiaio
Gli ultimi cinque...otto...dieci minuti (recupero molto a discrezione dell'arbitro) sono un continuo assalto ospite. Daniele, in versione Carla Fracci, e Saldo, in versione Michele Saldo, tengono a bada gli avversari con estrema fatica.
Delfino mentre spazza in area: che eleganza
Tuttavia, a due minuti dal termine, un contropiede avversario fulmina i Conigli (un irrispetoso anagramma,cui mancherebbe solo una O, descriverebbe bene l'attegggiamento tattico della squadra): Harvey Dent lancia la sua moneta e per nostra fortuna esce croce.
In omaggio al secondo iscritto al blog, la moneta celebrativa di questo incontro
Confortati dall'esito del lancio, vediamo Marco uscire repentinamente dalla porta e compiere un miracolo: l'attaccante avversario tira con tutta la sua forza, ma l'uscita del nostro number One gli chiude lo specchio.
La partita termina così sul 5 a 4: vittoria amara, come detto, ma pur sempre vittoria. Ricordiamoci dei numerosi errori commessi, primo fra tutti, l'assenza di gioco.
A domani per i commenti degli inviati speciali di questa serata, tra cui il grande Matteo Carbone, il Calciofilo.
Max
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